Fondazione e fine del manicomio di Udine, a Pordenone il saggio-racconto di Mario Novello

Un secolo che ha visto la nascita e il fallimento di un’utopia “scientifica”, rappresentata dalla parabola dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Udine, sorto nel 1904 come la struttura più moderna nella nuova psichiatria italiana e chiuso nel 1999, alla fine esatta del Novecento. Venerdì 27 ottobre alle 18 alla Casa del Popolo di Torre a Pordenone “Fondazione e fine del manicomio di Udine (1904-1999)”, presentazione della ricerca condotta da Mario Novello, già direttore del Dipartimento di salute mentale di Udine, che illustra le vicende sociopolitiche che ne hanno portato alla chiusura e trasformazione, descritte nell’esaustivo studio contenuto negli Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone.

Una storia narrata da un protagonista, lo psichiatra Mario Novello, il pordenonese allievo di Franco Basaglia che, dopo una lunga esperienza a Trieste, era giunto a Udine con la missione di chiudere quello che rimaneva l’ultimo e il più grande manicomio rimasto ancora in attività. Infatti, a dispetto ed in contrasto con gli stessi obblighi imposti dalla legge di riforma psichiatrica, la n. 180 del 1978, le persone continuavano ad essere ammucchiate nell’OPP, in condizioni ogni giorno più disumane.

L’evento è promosso da Collettivo degli Storici del Friuli Occidentale in collaborazione con Casa del Popolo di Torre, Anpi, Arci Pelago, Associazione Proteo Fare Sapere, Cgil Spi Pordenone, rivista Atti dell’Accademia di San Marco di Pordenone, Dipartimento delle dipendenze e della salute mentale dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, Cooperative sociali Acli, Fai, Futura, Itaca e Noncello, e Legacoop Friuli Venezia Giulia.

Il libro

Novello, da psichiatra che ha voluto diventare anche narratore e storico dell’esperienza manicomiale friulana, ha scritto un saggio per gli “Atti dell’Accademia di San Marco”, costruito in un dialogo teorico e professionale, ma anche intimamente etico, con il suo collega che un secolo prima aveva progettato ed inizialmente diretto il manicomio udinese, il dott. Giuseppe Antonini, psichiatra esperto di pellagrologia ed alcooldipendenze, allievo tra i principali del grande scienziato positivista Cesare Lombroso. Un dialogo che mette in rilievo i caratteri e le contraddizioni di un’utopia, che puntava deliberatamente ad offrire cure apparentemente moderne ad una minoranza, lasciando sullo sfondo dell’esclusione più estrema la maggioranza delle persone sofferenti.

Dialogo quanto mai intrigante, in cui ai testi di Antonini viene contrapposta la verifica di quanto – dopo i primi anni gestiti direttamente dal fondatore – è stato attuato concretamente, trasformando l’utopia in una drammatica e inaccettabile condizione di deprivazione che ha colpito migliaia e migliaia di cittadini e cittadine. Una eredità di sofferenza che è stata superata con il completo smantellamento dell’ex manicomio udinese, condotto parallelamente alla costruzione sul territorio dei moderni servizi di salute mentale, quelli che contraddittoriamente erano stati sperimentati tra i primi in Italia proprio nelle province contermini di Gorizia, Pordenone e Trieste.

La presentazione

Venerdì 27 ottobre lo studio del dottor Novello verrà presentato e commentato alla Casa del Popolo di Torre di Pordenone dalle 18 alle 20 nell’ambito del secondo ciclo di conferenze sulla Storia promosse da www.storiastoriepn.it. Previsti gli interventi di Michela Vogrig, una cooperatrice che ha lavorato in quell’impresa di distruzione e ricostruzione dei servizi psichiatrici, responsabile nazionale di Legacoopsociali Salute mentale e presidente di Legacoop Fvg, e di due dirigenti dei servizi di Salute mentale, il pordenonese dott. Fulvio Tesolin, direttore del Ddsm di Pordenone dell’AsFO, e l’udinese dott. Marco Bertoli, direttore del Dsm dell’AsuFC, parteciperanno Paolo Goi, direttore degli Atti dell’Accademia di San Marco, e Gian Luigi Bettoli, redattore di storiastoriepn e già presidente di Legacoopsociali Fvg.