Osservatorio regionale sugli appalti: “Sui servizi domiciliari non si può risparmiare!”

L’“Osservatorio regionale sugli appalti e sugli accreditamenti territoriali”[1], previsto dal nuovo CCNL della cooperazione sociale, in rappresentanza delle associazioni datoriali della cooperazione sociale regionale e delle OO.SS., ha recentemente contestato formalmente la gara d’appalto relativo al servizio di assistenza domiciliare (sad) per i comuni dell’ambito territoriale Carso Isonzo Adriatico[2].

Il servizio, rivolto ad anziani, persone con disabilità o fragilità sociale e minori residenti, prevede servizi fondamentali per l’assistenza domiciliare leggera e intensiva e il risanamento abitativo, oltre che gli accompagnamenti sul territorio e lo svolgimento di piccole commissioni.

Con una duplice comunicazione, alla quale non è stata data risposta da parte dell’Ambito, l’Osservatorio ha sottolineato come, per assicurare la corretta e dovuta qualità del servizio ai beneficiari, sia cruciale garantire la sostenibilità economica dei servizi di assistenza domiciliare.

Dalla analisi dell’Osservatorio, le risorse economiche messe a disposizione per il servizio triennale sono state assolutamente insufficienti a coprire i costi del personale e organizzativi del servizio in appalto; infatti, da una attenta analisi di procedure di affidamento riferite al medesimo servizio, a livello regionale e non, emerge come la voce “altri costi[3]”, eccedente il c.d. “costo del lavoro”, venga valorizzata con percentuali che vanno dal 12% fino al 24%, ben più alte del valore del 4,77% previsto dalla gara dell’Ambito di Monfalcone.

Tali osservazioni sono state ampiamente condivise dal sistema cooperativo regionale che si è trovato, suo malgrado, nell’impossibilità nel poter presentare offerta per la gara, stanti le macroscopiche e deficitarie condizioni economiche poste a base d’asta, con il rischio per gli utenti e le loro famiglie di perdere un servizio apprezzato e qualificato come quello di cui hanno usufruito in questi anni.

Il coordinatore dell’Osservatorio Appalti regionale ribadisce come “non si può risparmiare sulla salute delle persone fragili”. Il coordinatore Bernardis e i componenti dell’Osservatorio inoltre esprimono forte preoccupazione in merito al passaggio del personale dagli attuali gestori al futuro operatore economico: “esprimiamo una fortissima preoccupazione in merito a questa situazione che rischia di determinare un esubero di oltre 100 persone attualmente impegnate nei servizi erogati sul territorio; con questa impostazione di gara, questi operatori rischiano di trovarsi nell’assenza totale di garanzie e tutele”.

 

Note
[1] L’osservatorio, rappresentato dal Coordinatore Paolo Bernardis (UIL FP) è costituito da: AGCI-FVG, LegacoopSociali- FVG, ConfCooperative-Federsolidarietà-FVG, CGIL FP FVG, CISL FP, FVG-CISL, FISASCAT FVG, UILFPL-FVG.

[2] L’Ambito territoriale di attuazione dell’intervento e di espletamento delle prestazioni del SAD è costituito dai 10 Comuni afferenti l’Ambito territoriale Carso Isonzo Adriatico (Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Grado, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Sagrado, Staranzano e Turriaco).

[3] La voce ALTRO, come desunte dal Capitolato e dal Disciplinare, dovrebbe infatti remunerare: il possesso di un sistema informatico, la sua manutenzione e il suo adeguamento al sistema informatico al software gestionale del SSC; il riconoscimento al personale dei costi di spostamento mettendo a diposizione un automezzo per ogni operatore o riconoscendo al personale i costi di carburante, oltre al pagamento dei tempi di spostamento; l’acquisto delle divise, della dotazione dei DPI, dell’attrezzatura e degli strumenti necessari al servizio e dei camici monouso eventualmente necessari; l’acquisto di prodotti di igiene e sanificazione personale; i costi delle coperture assicurative e fidejussorie, i costi contrattuali, le spese generali (ad esempio, i telefoni cellulari per il personale – circa 90 operatori) e l’utile d’impresa; i costi della formazione e dell’aggiornamento specifico; i costi di locazione o di acquisto della sede locale sul territorio, con annessi costi di gestione e costi per il personale per l’apertura, richiesta nei documenti di gara.