Legacoop > VERSO IL CONGRESSO ANCPL – CMC, vincere saldando radici, valori e mercato globale

19 marzo 2014 – Ha 113 anni di vita e radici profondissime a Ravenna. Ma i rami, ormai, se ne vanno dappertutto: solo il 5% dei lavori, infatti, si realizzano nella provincia romagnola. E per oltre il 60% si vola addirittura oltre frontiera. Un intreccio – tra radici locali e globalizzazione, valori e mercato – che alla CMC funziona. Lo dicono i bilanci, nonostante il periodo di crisi nera per tutto il settore. Ma lo conferma ancora di più l’indagine di clima che la cooperativa ha realizzato tra soci e dipendenti per testare il livello di adesione alle scelte di fondo aziendali.

 
“Il settore delle costruzioni – spiega il presidente Massimo Matteucci – sta attraversando una condizione che alcuni non esitano a definire post-bellica. Nonostante questo quadro difficile  la nostra cooperativa continua a dimostrare una buona solidità e capacità di mantenersi nella fascia alta delle imprese di costruzioni, sia in Italia sia all’estero, grazie alla propria capacità di innovazione tecnologica e di presidio territoriale del mercato”. Una strategia il cui valore è testimoniato dai bilanci.

 
I ricavi per le attività di costruzioni nel 2013 hanno superato il miliardo, producendo un risultato ante imposte di quasi 20 milioni. Le previsioni per il 2014 prevede fatturato del settore a 1 miliardo e 89 milioni, di cui 614 milioni conseguiti oltre frontiera. Previsioni solide, viste che per il 92% sono già coperte da un portafoglio ordini che sfiora complessivamente i 3 miliardi, di cui comunque 1,6 raccolti in Italia. “Questo ci consentirà – spiega l’amministratore delegato Dario Foschini – di mantenere stabilità occupazionale, anche se il lavoro sarà, purtroppo, sempre più lontano da casa”.

 
La buona notizia è che soci e dipendenti stanno seguendo questa evoluzione. Il 53,5% si dice pronto a una missione all’estero, il 35,5% addirittura a trasferirsi. Percentuale quest’ultima che per gli under 30 sale al 51,1% ma anche negli over 60 non scende sotto il 33,3%. I dati arrivano dall’indagine di clima che la cooperativa ha realizzato al proprio interno, raccogliendo la voce di 755 dipendenti attraverso 37 domande. “Abbiamo pensato – spiega Matteucci – fosse fondamentale, per andare avanti, conoscere meglio soci e lavoratori”.

 
La percezione dei rapporti umani in azienda – racconta l’indagine – è buona: il 65% si sente libero di esprimere sentimenti e opinioni, per il 69,2% nel proprio reparto le persone sono solidali, il 76,5% è soddisfatto comunque di questi rapporti. L’82,8% si sente tutelato per quanto riguarda salute e sicurezza sul lavoro, tema molto delicato nel mondo delle costruzioni. Il risultato finale? Il 65,7% – in pratica due dipendenti su tre – non solo condivide ma si identifica negli obiettivi e nel modo di agire di CMC. Un punto di forza fondamentale per il futuro.

 
“La cooperativa – spiega l’amministratore delegato – ha qui le sue radici, trae principalmente da qui le sue risorse professionali più importanti, utilizza un’ampia rete di fornitori locali anche per eseguire attività altrove. Per questo continuiamo a investire nella formazione e nel clima aziendale e anche sul territorio, dando ad esempio il nostro contributo per lo sviluppo del porto, fondamentale per Ravenna”. Sapendo che una cooperativa forte non potrebbe, per sua natura, rimanere tale se affondasse le radici in un territorio impoverito e debole.