Legacoop > PARI OPPORTUNITÀ – In mostra a Roma le buone pratiche della cooperazione

Roma 5 marzo 2014 – C’è il servizio di babysitting per le lavoratrici e una serie di servizi “family friendly”, c’è un utilizzo molto più ampio rispetto alle previsioni di legge dell’aspettativa e maggiori coperture retributive nel periodo della maternità, ci sono interventi di formazione e accompagnamento in particolari fasi del ciclo di vita delle donne, e misure di flessibilità nell’organizzazione del lavoro introdotte con la contrattazione di secondo livello. Ci sono percorsi per dare un impiego – e dunque una speranza di futuro – alle donne che subiscono violenza. E ci sono anche 12 donne che, perso il lavoro, si sono messe insieme e hanno fatto ripartire l’azienda. Impegno, sacrifici, grande tenacia ed oggi, 14 anni dopo, non solo sono ancora in piedi, ma danno lavoro ad altre 32 persone. Tutte donne.

 

 

IMG_20140304_151452Sono solo alcune delle buone pratiche che la cooperazione ha saputo costruire in questi anni in Italia per aprire nuove strade sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di una profonda riforma del welfare, che sostenga la realizzazione effettiva della pari opportunità.
Storie raccontate dalla mostra “Noi donne cooperattive”, promossa dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop con la collaborazione della rivista NOIDONNE e della Fondazione Nilde Iotti, inaugurata ieri a Roma e in esposizione alla Casa dell’Architettura fino al 12 marzo.

 

 

“Il livello di partecipazione femminile al mercato del lavoro – ha spiegato Dora Iacobelli, vicepresidente di Legacoop –inaccettabilmente lontano in Italia dalla media dell’Unione Europea, pone il problema di una riconsiderazione del tema dei tempi di vita e di lavoro. Questa mostra fa parte di un progetto più complessivo per arrivare alla formulazione di alcune linee di proposta per lo sviluppo di un welfare innovativo e sostenibile, a partire da un esame critico della normativa in essere e dai cambiamenti intervenuti nell’organizzazione del lavoro e della società in genere”.
La cooperazione può giocare un ruolo importante in questo cambiamento proprio a partire da una presenza femminile particolarmente forte: sono, infatti, il 52% le donne occupate nel comparto cooperativo in Italia, ben più della metà di quel milione e 200mila addetti nelle 43mila imprese attive. “Le donne della cooperazione – prosegue Iacobelli – possono dare un significativo contributo attraverso idee e progetti e anche grazie alle esperienze già in atto che hanno aperto strade innovative in risposta ai bisogni sociali emergenti”.
La mostra inaugurata oggi alla Casa dell’Architettura racconta alcune di queste esperienze attraverso un progetto cross-mediale che si propone una rilettura dei passaggi salienti delle conquiste delle donne per la parità nel lavoro, per la tutela dei diritti e per la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nella dimensione cooperativa. Una mostra fotografica e documentale che incrocia la storia con le questioni più stringenti dell’attualità dando la parola – anche attraverso video-testimonianze – alle cooperatrici di oggi.