Legacoop > Grazie al green 9.000 cooperative tagliano i consumi e fanno assunzioni

Roma 28 febbraio 2014 – Green economy e cooperazione, un matrimonio che funziona. Dall’inizio della crisi più di una cooperativa su cinque (22,3%) ha messo mano alla ‘rivoluzione verde’, investendo soprattutto su energie rinnovabili ed efficienza ed ottenendo così un incisivo risparmio energetico. Non solo: queste cooperative hanno annunciato un balzo significativo sul fronte dell’occupazione, prevedendo di generare nel 2013 la metà dei nuovi posti creati dall’intero universo cooperativo.

 
Lo rivela il Rapporto di Unioncamere-Si.CameraCooperazione, non profit e imprenditoria sociale: economia e lavoro, 2014” da cui emerge, inoltre, che:
–    è nel Nord Italia che la green economy trova il suo punto di forza;
–    la percentuale delle imprese cooperative che realizzano eco-investimenti è pari al 25-27% nel Nord-Est e Nord-ovest, mentre si ferma al 20% al Centro e al Meridione;
–    tra le cooperative più grandi (con 50 dipendenti e oltre), concentrate maggiormente al Nord, oltre il 40% investe nel green, percentuale che crolla al 20% tra le piccole cooperative.
Il radicamento territoriale, l’attenzione alla propria comunità inducono ‘naturalmente’ le cooperative ad impegnarsi nell’assottigliamento dei consumi energetici e per la sostenibilità ambientale. Ma questa scelta, racconta lo studio, va di pari passo con un altro dato molto interessante: il 42,7% delle cooperative che investe in prodotti, strumenti e tecnologie green fa assunzioni.

 

 

Il risparmio sui costi energetici libera risorse da investire sul personale per le imprese cooperative industriali e di servizi (con almeno un dipendente) che hanno previsto così per il 2013 ben 27.500 assunzioni, che corrispondono a quasi la metà del totale assunzioni programmato da tutte le imprese cooperative. Grazie al green, insomma, il 22,3% delle imprese realizza quasi il 50% delle assunzioni.

 

 

Ma non è questo l’unico effetto positivo indirettamente generato dalla ‘rivoluzione verde’. Il valore aggiunto sul fronte della competitività, nonché l’innovazione che contraddistingue la green economy, riescono ad avere riscontro anche sul piano dell’internazionalizzazione. Nel 2012, infatti, ben l’8% delle cooperative che investono nel green, sono presenti sui mercati esteri: una percentuale quasi doppia rispetto alla media delle altre imprese del comparto.