Itaca attiva sostegno psicologico per operatori Case di riposo e Centri diurni

Qualcuno li ha chiamati eroi, qualcun’altro angeli. Sono le operatrici e gli operatori socio sanitari (OSS) che nelle Strutture residenziali e semi residenziali per anziani lavoravano anche prima del lockdown. Hanno affrontato il Covid19 con paura e con coraggio, ma anche con umanità e professionalità. Oggi, si trovano ad affrontare la seconda ondata del virus.

Degli OSS impegnati nelle Case di riposo e nei Centri diurni si parla poco, a volte anche male. Perché, quando riflettiamo sull’impatto del SARS-CoV-2 in particolare nelle Strutture residenziali per anziani, tendiamo a preoccuparci di come preservare la salute delle persone più fragili attraverso l’attivazione di protocolli sanitari, volti a limitare al massimo il coronavirus. Una posizione giustificabile e comprensibile anche tra gli addetti ai lavori, perché la salute e la vita delle persone vengono prima di tutto.

“ASCOLTO E PROMOZIONE DEL BENESSERE (AI TEMPI DEL COVID19)”

Noi abbiamo scelto, invece, di parlarne e lo abbiamo fatto con Laura D’Ospina, psicologa della Cooperativa sociale Itaca, impegnata nella Residenza Protetta per anziani del Comune di Sacile. Il servizio vanta la presenza della figura professionale della psicologa grazie ad uno speciale accordo tra Comune e Itaca (le case di riposo del Friuli Venezia Giulia non prevedono, a differenza di quanto accade nel vicino Veneto, la presenza di uno psicologo in struttura). D’Ospina è anche formatrice e referente Itaca del Modello Gentlecare all’interno del gruppo Ottima Senior, nonché coordinatrice del Centro diurno per anziani sempre di Sacile, le cui attività sono riprese a settembre dopo una lunga sospensione. Insieme ad un’altra collega psicologa, Jlenia Zilli, coordinatrice dei Centri diurni di Brugnera, Polcenigo e Aviano, e con il supporto di Chiara Pizzato dell’Ufficio formazione, hanno elaborato il progetto “Ascolto e promozione del benessere (ai tempi del Covid19)”, dedicato all’importanza del sostegno psicologico per gli operatori, Oss e infermieri, che lavorano nelle strutture residenziali e semi residenziali gestite da Itaca.

Il progetto è partito da una richiesta della responsabile dell’area Anziani residenziale della Cooperativa friulana, anche lei psicologa, Anna La Diega. “Abbiamo elaborato il progetto – spiega D’Ospina– per offrire un sostegno ai colleghi che si sono trovati e si trovano a dover affrontare una situazione nuova e poco conosciuta. L’esperienza del lockdown, alla quale tutti eravamo impreparati, è giunta inattesa e ci ha mostrato quanto possa essere importante un supporto psicologico professionale rivolto a chi è impegnato ogni giorno con le persone anziane che vivono in Casa di riposo, a chi si trova a dover affrontare le comprensibili frustrazioni dei familiari costretti a restare lontani dai propri cari, a chi, finito il proprio turno, poi ritorna a casa dalla propria famiglia, e magari fatica a tenere fuori dalla cerchia dei suoi affetti quanto sta vivendo sul luogo di lavoro in termini di emozioni, ansia, paure”.

Itaca ha così pensato ad un progetto ad hoc per sostenere i propri lavoratori, allargandolo a tutti i colleghi impegnati nei servizi per anziani sia residenziali sia domiciliari. Si tratta di tre incontri di due ore ciascuno, con cadenza quindicinale: il primo modulo comprende la raccolta dei bisogni e l’ascolto, la condivisione di vissuti e la raccolta di esperienze; il secondo si concentra sul “dove siamo, come vivo adesso in questa situazione”; mentre il terzo modulo guarda al futuro, al “dove vogliamo arrivare”, per progettare un domani ancorandosi alla realtà.

Il perché di una formazione per chi lavora nelle residenze e nei centri diurni per anziani lo spiega la stessa D’Ospina: “desideriamo non solo fornire agli operatori un sostegno psicologico qualificato per costruire insieme una visione condivisa di resilienza, ma anche offrire loro strategie e strumenti per avere una visione più ampia di quella che è la situazione presente, nonché per riuscire a capire cosa si può fare adesso con le risorse attuali. L’unica via di partenza è dare spazio all’ascolto, per dare evidenza a quanto hanno vissuto in questi mesi e stanno vivendo in questo momento. Il nostro obiettivo è proseguire nel cammino insieme”.

La formazione, gratuita per chi vi accede e rigorosamente “non in presenza” ma su piattaforma online, sta partendo in questi giorni. “Stiamo suddividendo in piccoli gruppi chi ha scelto di partecipare al percorso, ognuno dei quali è guidato da uno psicologo. Abbiamo preferito gruppi non troppo numerosi (non più di 10 persone) per agevolare la partecipazione attiva e poter dare spazio a tutti, magari composti da persone che si conoscono, o della stessa equipe, affinché in seguito possano proseguire insieme nel percorso per dare continuità al progetto e fiducia al gruppo, diventando volano di una contaminazione costruttiva proiettata verso il futuro”.