COOP ALLEANZA 3.0: AL VIA IL PROGETTO “FRIULI VENEZIA GIULIA IN TANDEM”

Il 2020 rappresenta il secondo anno del progetto e l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale in stretta collaborazione con l’Associazione “I ragazzi della Panchina” e “Cycling Pangea”, il sostegno di Coop Alleanza 3.0, propone come attività “Friuli Venezia Giulia in tandem”. La forza del progetto sta nella capacità di agire non solo creando rete tra soggetti con fragilità diverse, volontari, sanitari e tecnici della bicicletta, ma nel tessere un mosaico di collaborazioni nel e col territorio che coinvolga varie realtà sensibili per creare un contesto sempre meno segnato da pregiudizi e sempre più inclusivo.

L’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale ha riconosciuto con Decreto 575 del 31/12/2019 l’attività di Montagnaterapia ossia l’attività motoria svolta in ambiente naturale, come utile da un punto di vista terapeutico riabilitativo per il reinserimento nel contesto sociale di soggetti con varie fragilità in linea con quanto numerosi studi di neuroscienze ribadiscono da anni.

Varie sono state le realtà che hanno permesso la realizzazione delle attività: nel 2019: Friulovest con l’acquisto dei tandem, Coop Alleanza 3.0 con la fornitura di viveri, il Comune di Azzano Decimo, Comune di Mirano, singoli soggetti sensibili.

Nel 2020 la pandemia ha bloccato organizzazione e allenamenti, ma la sensibilità del territorio ha prontamente risposto: l’Azienda Sanitaria attraverso il Dipartimento Dipendenze e altro personale sanitario sensibile e disponibile ha organizzato l’attività da un punto di vista terapeutico riabilitativo identificando gli obiettivi da raggiungere, Coop Alleanza 3.0 ha rinnovato la sua disponibilità supportando la progettazione dei vari percorsi e contribuendo attivamente alla loro realizzazione attraverso le singole realtà locali, gli Enti Locali si sono dimostrati interessati. Un viaggio da Pordenone a Trieste, dal 9 al 13 ottobre, di 12 ciclisti su 6 tandem. I sei team sono composti da un atleta “guida” e un atleta con disabilità che, insieme, condivideranno lo sforzo e le difficoltà, ma anche il raggiungimento di un obiettivo comune e la soddisfazione della meta. Andare in tandem presuppone infatti una modalità di movimento sinergico e costante, che obbliga la coppia alla continua ricerca di coordinamento e affiatamento, possibile solo se si instaura fiducia reciproca, condivisione di intenti e uno spirito di cooperazione.

Si parte il 9 ottobre da Pordenone, con arrivo alle Coop di San Daniele del Friuli nello stesso giorno. Le tappe successive arriveranno alle Coop di Udine il 10 ottobre, Cividale del Friuli l’11 ottobre, Gorizia il 12 ottobre e si concluderà all’ipercoop Torri d’Europa di Trieste il 13 ottobre dopo aver percorso sui pedali 450 km e superando 4.500 m di salite, toccando le particolari realtà di questa interessante e bella regione. Riabilitazione ed inclusione viaggiano paralleli: i professionisti della riabilitazione devono sempre più lavorare a fianco delle persone mettendo in gioco parti di sé, con un’alta preparazione professionale, e mirare sempre a identificare e potenziare le parti sane di ogni persona. Il gruppo misto, fatto di persone con problematiche differenti, volontari, tecnici e professionisti delle relazioni d’aiuto, costituisce il setting migliore per creare spazi di motivazione e cambiamento.

Nel 2019 alle attività già in atto, escursionismo, approccio al verticale, canoa, si è aggiunta l’attività con un nuovo strumento, la bicicletta Tandem ed ha preso forma un nuovo progetto “Pedala e vai”. Il progetto, partito da una esperienza compiuta da alcuni del gruppo guidati da Alessandro Da Lio, si è allargato a sei coppie di tandem, una persona in bicicletta singola, e due persone alla guida di un furgone che hanno vigilato lungo tutto il percorso rendendo soste e tappe situazioni piacevoli e non fonti di stress.

Pedala e vai è un progetto quinquennale che ha visto in Venezia-Matera l’obiettivo del primo anno; 1050 chilometri di esperienza pedalata, di emozioni continue, di rischio e attenzione, di conflitti affrontati e risolti, di continue situazioni in mutamento in maniera non sempre prevedibile. Venezia-Matera ha significato preparazione fisica, allenamenti, confronti, discussioni, chiarimenti che hanno preceduto la partenza: tutti pezzi di vita che hanno allenato i partecipanti alla quotidianità, alla possibilità di affrontare lo stress che ci accompagna senza mai raggiungere livelli troppo elevati da determinare una paralisi. La valutazione fisica pre e post esperienza e la valutazione di come si affronta lo stress pre e post esperienza misurati con appositi test, ci hanno dato utili informazioni di come abbia influito positivamente l’attività in fisico e mente. L’immagine che rappresenta meglio il percorso interno di ogni partecipante è questa: ogni persona nella vita percorre la propria strada; ogni difficoltà determina una buca che a volte è piccola, a volte è una vera e propria voragine che interrompe la comunicazione.

Ogni pedalata in allenamento e ogni pedalata nel percorso fatta in sintonia con l’altra persona, condividendo la fatica, la gioia, le difficoltà e soprattutto gli obiettivi, rappresenta la possibilità di chiudere quelle buche, di appianare quella strada e di ripercorrerla su asfalto liscio e scorrevole.