CO-HOUSING A BUDOIA, A SETTEMBRE APRE “CASA POSSIBILE”

Una relazione intensa con la comunità di appartenenza e la continua tessitura di legami con le giovani generazioni del territorio. Si potrebbe riassumere così il nuovo progetto di domiciliarità innovativa che sta nascendo a Budoia (PN) nella frazione di Santa Lucia, denominato “Casa Possibile”, la cui inaugurazione ufficiale è prevista per il mese di settembre. Tra i punti di forza il rapporto già molto intenso con l’associazionismo e con le scuole locali.

Si tratta di un edificio di nuova realizzazione situato in via Lachin 1 a Santa Lucia, destinato ad accogliere quattro persone adulte o anziane. Il Comune di Budoia, proprietario della struttura, partecipa alla gestione associata del Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo, enti che fanno entrambi parte del partenariato che vede la presenza della Cooperativa sociale Itaca e della Fondazione Friuli, che lo sostiene.

Nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19 abbia fatto slittare l’inaugurazione, inizialmente prevista per la primavera scorsa, l’obiettivo di Casa Possibile è diventare un modello di co-housing integrato con la comunità e con i servizi del territorio, in maniera tale che i continui stimoli e collaborazioni nati in questi mesi siano generativi di nuovi legami sia con le associazioni sia con le giovani generazioni.

In questi mesi, il SSC Livenza Cansiglio Cavallo, la Cooperativa Itaca e il Comune di Budoia hanno lavorato alacremente verso la costruzione di una realtà di domiciliarità innovativa. Casa Possibile accoglierà quattro persone anziane autosufficienti o parzialmente autosufficienti che, con il supporto di un’assistente familiare, potranno vivere in un contesto di abitare condiviso. La realtà del co-housing consente, infatti, l’esperienza della coabitazione in modo autonomo, con la possibilità di disporre dell’aiuto, qualora necessario, di una persona dedicata.

Prezioso il sostegno della Fondazione Friuli, grazie al cui contributo il SSC con la Cooperativa Itaca ha dotato Casa Possibile di due mediatrici di comunità, figure che in questi mesi hanno provveduto a sviluppare il coordinamento e l’attuazione delle diverse fasi progettuali, nonché a “fare rete” tra le tante e stimolanti realtà dell’associazionismo e volontariato già esistenti a livello locale, ma anche con la cittadinanza, in primis alunni e studenti della scuola elementare e media.

A partire da novembre dell’anno scorso, sono stati avviati i primi contatti con i sodalizi, è stato presentato il progetto e, parallelamente, è stato avviato il coinvolgimento delle nuove generazioni, per sensibilizzare i ragazzi al tema della terza età. Gli studenti delle scuole locali sono stati coinvolti prima con un video di presentazione e successivamente con due giochi “personalizzati” – Memory e Gioco dell’Oca – incentrati proprio sul co-housing di Budoia e sugli anziani, a dimostrazione che questi ultimi possono essere persone attive, “sociali” e vivaci.

Gli alunni della scuola primaria Guglielmo Marconi, dopo essere stati stimolati attraverso dei laboratori condotti dalle insegnanti, hanno prodotto una serie di disegni e proposto dei possibili nomi per la Casa, che saranno oggetto di un concorso online per scegliere quello che costituirà il logo ed il nome di “Casa Possibile”.

Sempre sull’onda dello scambio intergenerazionale, durante i centri estivi a Coltura e Budoia, gestiti dal locale Progetto Giovani e dal Centro di aggregazione giovanile, sono già in calendario tre pomeriggi per approfondire la conoscenza di Casa Possibile. I ragazzi 6-11 anni lo faranno giocando, mentre per quelli 12-14 anni c’è in programma una biciclettata con merenda a Casa Possibile, in maniera che la realtà del co-housing entri in contatto con le generazioni più giovani in modo concreto e divertente.

A seguito del grande entusiasmo e interesse dimostrato dai bambini, l’interazione tra generazioni proseguirà anche in autunno, sono già previste diverse attività proprio a Casa Possibile, che verranno realizzate in collaborazione con l’associazione Lis Aganis Ecomuseo delle Dolomiti Friulane, il Centro giovani e la scuola primaria Marconi. A dimostrazione che la vecchiezza deve essere considerata come una fase nuova e vitale della vita, in una dimensione all’interno della quale il co-housing può rappresentare un’importante realtà di proattività.