Le imprese del Fvg unite da “un cuore sociale”

Mercoledì 29 maggio alle 16.30 al Teatro Gustavo Modena di Palmanova, i Bambini delle Fate in collaborazione con Cooperativa sociale Itaca, Via come noi aps, Oltre quella sedia aps e Cooperativa sociale Hattiva Lab consegneranno le Borse di Studio dedicate agli studenti che si sono contraddistinti nel progetto “Banca del Tempo Sociale”, la premiazione sarà a cura di Andrea Antonello.

I focus

Seguiranno due focus interamente dedicati a imprenditori, titolari di attività e liberi professionisti. Il primo sull’inclusione sociale con le testimonianze dei ragazzi che partecipano al progetto “Banca del Tempo Sociale“. Sono previsti gli interventi della professoressa Elisabetta Madriz, ricercatrice in Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento Studi umanistici dell’Università di Trieste, della professoressa Francesca Costa, docente e funzione strumentale inclusione presso il Liceo Majorana di Pordenone, master di primo livello sull’autismo, autrice e coautrice del libro “Autismo e Didattica” (ed Giunti), insignita nel 2019 della medaglia d’oro, Premio Regionale Solidarietà FVG.

Il secondo focus sulla responsabilità sociale d’impresa con l’avv. Giulio Mosetti, fondatore dello Studio legale Mosetti-Compagnone specializzato in materia giuslavoristica strategica con particolare attenzione a tutto l’ambito stragiudiziale e sostenitore del progetto “Banca del Tempo Sociale” e con il professor Giulio Corazza, ricercatore di Economia aziendale all’Università degli studi di Udine, autore di pubblicazioni nazionali e internazionali sui temi della valutazione, del controllo e della sostenibilità, docente di Economia aziendale, bilancio, controllo e sostenibilità, consulente direzionale.

Il progetto

Il progetto Banca del Tempo Sociale prevede che 10 ragazzi con disabilità e 30 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado vivano un’esperienza importante, dedicandosi del tempo in modo organizzato e strutturato. Per questo impegno ricevono dei buoni per l’acquisto di libri, è previsto anche il riconoscimento di crediti formativi e per i più meritevoli, vengono assegnate delle borse di studio. Gli studenti vengono coinvolti in gruppo, tra coetanei, superando quindi il rapporto uno ad uno che troppo spesso punta i riflettori sulla persona che necessita di aiuto. Si tratta di un impegno collettivo. I ragazzi con disabilità possono apprezzare un “gioco di squadra” e un clima positivo che si sviluppa non solo per loro ma accanto a loro.
Sono diversi gli aspetti positivi di questo progetto. Il miglioramento dell’autonomia dei ragazzi, il senso di “alleggerimento” che provano i genitori nel vedere il figlio uscire e vivere anche delle attività fino ad allora impensabili, nonché il beneficio collettivo di una esperienza che punti ad accrescere la sensibilità generale della comunità del domani verso il sociale, verso chi rimane un passo indietro.

“Se questi gruppi di ragazzi sapranno costruire delle relazioni che continuino nel tempo avremo raggiunto il nostro scopo, perché chi trova un amico trova un tesoro. Tutto ciò è possibile grazie all’investimento costante di un gruppo di imprenditori del territorio che, attraverso il metodo de i Bambini delle Fate, ha deciso di aiutarci a fare la differenza”.

“Quando la disabilità grave entra in famiglia è come se si scatenasse un terremoto, è un sistema che dura tutta la vita. Non sai che fare e nessuno ti aiuta” – afferma Franco Antonello (in foto assieme ad Andrea)-, fondatore con il figlio Andrea dei Bambini delle Fate. Dopo aver conosciuto il mondo della disabilità e le carenze assistenziali che devono vivere le famiglie, Franco Antonello ha sentito di dover fare qualcosa e ha scelto di mettersi al servizio del mondo del sociale in maniera concreta e organizzata, mettendo a disposizione la sua esperienza di imprenditore. I Bambini delle Fate è un’impresa sociale che dal 2005 si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione sociale gestiti da associazioni e realtà del terzo settore, rivolti a ragazzi con autismo e altre disabilità e alle loro famiglie.